LB.12.046P_FAR_Waste
Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:
di Giuseppe Annunziata, Ottaviano
Visto il costante aumento della popolazione mondiale, l’OMS considera le azioni finalizzate alla riduzione dei rifiuti organici una necessità impellente.
Una delle strategie per ridurre l’impatto ambientale della biomassa prodotta dall’uomo è l’incremento delle fonti rinnovabili. A tal proposito, l’EFSA ritiene che il riciclo degli scarti agroalimentari sia uno sforzo comunitario necessario.
Circa un miliardo di tonnellate di scarti agroalimentari, infatti, viene prodotto annualmente. Durante la produzione degli alimenti, circa il 75% del peso della materia prima diventa scarto, contribuendo a circa 140 miliardi di tonnellate di biomassa.
Negli ultimi decenni, si è riconosciuto negli scarti agroalimentari un’importante fonte di sostanze bioattive destinate all’industria farmaceutica e, dunque, utilizzabile per la produzione di integratori alimentari, additivi alimentari e nutraceutici per il consumo umano.
I prodotti ottenuti da scarti alimentari sono etichettati come “naturali”, dunque considerati “sicuri”. L’EFSA, tuttavia, ribadisce la necessità di confermare l’assenza di rischio biologico associato all’utilizzo degli scarti agroalimentari, sottoponendo i prodotti da questi ottenuti alle valutazioni tossicologiche descritte nelle linee guida.
Moltissimi produttori si stanno avviando dunque alla conferma della biosicurezza dei prodotti ottenuti da scarti alimentari. In un momento storico dove il numero di pubblicazioni e fascicoli inviati all’ EFSA riportanti analisi tossicologiche su prodotti ottenuti da biowaste stanno aumentando, riteniamo essenziale la generazione di una piattaforma digitalizzata, che permetta di depositare dati scientifici inerenti la biosicurezza di prodotti ottenuti da scarti alimentari e destinati al consumo umano. Oltre a raccogliere dati, questa piattaforma creerà un network ed un forum di discussione tra consumatori e scienziati, Enti ed aziende per promuovere un recupero sicuro e consapevole degli scarti alimentari.
As a consequence of the increase in the world population expected in the near future, the WHO considers organic waste minimization as a mandatory task. One of the ways the environmental impact of organic biowaste can be reduced is by enhancing renewable resources, especially those taking part in the production and processing of agricultural biomasses. In this sense, EFSA refers to agri-food bio- waste recycling as a necessary global Community effort.
Food waste, indeed, reaches a billion tons per year. During food processing, ~75% in weight of the starting biological material becomes waste, contributing 140 billion tons of biomass from the food sectors.
In the last decades, the pharmaceutical industry has become aware that the agri- food waste can be an important source of phytochemicals to be destined to cosmetic, pharmaceutical and food industries and, thus, used for the production of dietary supplements, functional foods, food additives and nutraceuticals for human consumption.
The products obtained from waste are labelled as “natural”, thus considered as “generally safe”. However, EFSA emphasizes the need to confirm the absence of biological risk associated with the use of agri-food waste. This can be achieved by subjecting new products to the toxicological analyses described in the EFSA guidelines.
A number of producers are thus starting to confirm the bio-safety of products obtained from agri-food waste. In a historical moment where the number of publications and reports sent to EFSA describing the toxicological analyses on agri- food waste-obtained products is constantly increasing, we consider essential the creation of a digitalized platform allowing depositing scientific data on the bio- safety of products obtained from agri-food waste and intended to human consumption. In addition to collecting data, such platform will create a network and a discussion forum between consumers and scientists, government agencies and companies in order to promote a safe and conscious recovery of food waste.