LB8P_039_Twiga Hostel

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

Progetto proposto da David Tucci, Giulia Marsella, Cristina Pinci, Adalberto Lusuarghi

Twiga in swahili significa giraffa. La giraffa simboleggia quelle persone che pur avendo i piedi per terra hanno allo stesso tempo il collo lungo e possono vedere le cose da una prospettiva differente. Il nome è quindi un invito rivolto a tutte le persone a cambiare prospettiva, mentalità e, allo stesso tempo, una speranza per i ragazzi disabili, perché, come la giraffa, possano mostrare agli altri il loro modo di “vedere” la vita.

L’idea è nata dall’esperienza di quattro giovani che insieme hanno dato vita all’associazione WorkAbile che si occupa di promuovere e sensibilizzare i cittadini al tema dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità e/o disagio sociale. Il territorio di riferimento offre un gran numero di ostelli/alberghi per via della vicinanza con Roma e l’assenza di strutture attrezzate per ospitare persone con disabilità e accessibili ad una clientela giovane ha dato vita all’idea di un ostello che possa essere considerato un punto di incontro per molti giovani e che abbia come linfa vitale lo scambio culturale e lavorativo. L’ostello prevede l’inserimento di dipendenti disabili, l’accessibilità in tutti i sensi dei locali come ad esempio l’abbattimento di barriere architettoniche, delle barriere linguistiche grazie all’utilizzo dei sistemi di comunicazione alternativa aumentativa, uso frequente di LIS, ASL e Braille. Il personale sarà costituito da dipendenti locali e con minimo il 10% dei dipendenti stagionali esteri. Questi ultimi svolgeranno un periodo di “scambio culturale lavorativo” compreso fra i 3 e i 12 mesi in cui riceveranno una formazione, svolgeranno un tirocinio/lavoro stagionale retribuito, saranno seguiti da tutor italiani ed internazionali (nello specifico quelli internazionali SVE). A questo segue l’ipotesi di convenzioni con le scuole superiori per il progetto di ASL previsto dal MIUR e percorsi integrati per offrire esperienze formative/lavorative.
Lo scopo che si vuole raggiungere è quello di favorire l’integrazione lavorativa e lo scambio culturale per arricchire di esperienze concrete i partecipanti al progetto e sviluppare le autonomie a tutto tondo. L’innovazione consiste nel far fare a persone con disabilità attività formative e lavorative solitamente dedicate e rivolte a persone normodotate. L’esperienza non vuole essere finalizzata solo al turismo, ma soprattutto al lavoro attivo e proattivo. I beneficiari del progetto sarebbero ragazzi/persone (18-30 anni) con disabilità e non, italiani, europei e internazionale, provenienti da tutto il mondo.
Con lo sguardo rivolto ai clienti, il progetto mira a soddisfare i bisogni di persone con disabilità che vogliono godere di una vacanza interamente accessibile in assenza di barriere. Attualmente esistono strutture accessibili, ma molto costose e in nessuna lavorano persone con le stesse disabilità di chi viene ospitato. I prodotti e i servizi che verranno offerti sono ad esempio pasti in cui è possibile ordinari in maniera “facile”, cuochi molto flessibili, prodotti biologici a km 0, preferenza per i fornitori di aziende che impiegano dipendenti con disabilità o disagio sociale. Sarà avviata la produzione di una rivista con le testimonianze dei dipendenti e degli ospiti.
Le competenze necessarie per un’ottima realizzazione del progetto sono relative all’ambito alberghiero, ristoratore e di gestione amministrativa. Il team può infatti contare su un’ottima rete con le istituzioni e le aziende locali.

 

The idea comes from four young people who established an association, WorkAbile, which tries to raise awareness among citizens about job inclusion of people with disabilities and/or social disadvantages. Due to the proximity to the city of Rome, our territory offers many accommodation opportunities such as hostels and hotels; however, the lack of adequate hosting facilities for people with disabilities or specifically addressing young people has given us the idea of a new hostel. A hostel that might be a meeting point for lots of youngsters, based on cultural and work exchanges. The project foresees the employment of people with disabilities and the creation of a space that is accessible for everyone, without structural barriers and linguistic obstacles, thanks to the use of alternative forms of communication, such as sign language and Braille. The staff will be mainly composed by locals and with at least 10% of seasonal workers coming from foreign countries. Those will conduct a period of “work-cultural exchange” up to 12 months (minimum of 3 months) during which they receive a training, work as trainees/workers upon payment, and taken care of by Italian or international tutors (more specifically, international tutors will be EVS participants). Eventual agreements with high schools might take place, within the framework of the ASL (American Sign Language) project foreseen by MIUR (Italian Minister for Education), or to offer work/educational experiences for students.
The aim is to boost intercultural exchanges and work inclusion to enrich with concrete experiences the participants to the project, and develop the autonomies all-round. The innovation lies in involving people with disabilities in educational and work activities usually carried out by able-bodied people. The project will not only address tourism, but especially active and proactive work. The beneficiaries will be young people aged 18-30, with disabilities or able-bodied, Europeans and non-Europeans. The goal is to focus on the clients with disabilities and let them fully enjoy their vacation, by doing any kind of activities and using a space without barriers. Nowadays there are facilities of this sort, but they are generally very expensive and in none of them there are workers who have the same disabilities as the clients. Among the services that will be provided, we have: meals with an “easy order”, flexible cooks, farm-to-table products, preference for suppliers who employ people with disabilities among their staff. A magazine will be created, collecting the experiences of both employees and clients.
Necessary skills to put in place this project relate to administrative, hospitality, and food sectors. In fact, the team will have an excellent network with local bodies and companies.