LB10P.25. Orti sospesi

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

Ludovica, Alessia e Giuseppe: siamo 3 amici che collaborano per vari progetti di carattere agricolo,
ambientale e sociale. Ludovica collabora con una Onlus di Lecce che si occupa di mediazione
interculturale, mentre Giuseppe e Alessia sono consulenti ambientali. L’obiettivo è di unire le
nostre competenze per la creazione degli “orti sospesi”. Vorremmo progettare un terreno su cui
creare dei piccoli appezzamenti di 30 m2. I suddetti verranno destinati, in parti uguali, a 3 categorie
differenti: migranti con scarsa capacità di auto-sostentamento, cittadini italiani appartenenti a fasce
sociali economicamente deboli, hobbisti. Tale divisione è volta a far interagire realtà molto diverse
tra loro, evitare processi di ghettizzazione e favorire meccanismi di conoscenza e collaborazione. I
migranti e gli italiani meno abbienti, invece di ricevere sussidio attraverso donazioni caritatevoli di
natura diretta, prendono il terreno gratuitamente e coltivano il cibo, uscendo dall’isolamento nel
quale la loro condizione li confina. Gli hobbisti, con il proposito di coltivare il proprio orto urbano,
si ritrovano a farlo gomito a gomito con persone molto lontane dalla loro realtà. Questi ultimi, per
usufruire dell’orto urbano, saranno invitati a lasciare ogni sei mesi un obolo, a scelta libera, che sarà
utilizzato per sostenere l’attività dei più bisognosi. Il team coordina i beneficiari nella coltivazione
dei terreni, suggerendo specifiche pratiche agroecologiche, dominio di competenza di Alessia e
Giuseppe. Ogni beneficiario è spronato a coltivare ciò che rispecchia gusti e culture di origine. Le
produzioni sono principalmente per autoconsumo. Eventuali eccedenze vengono vendute attraverso
G.A.S. e mercati. Ad oggi non ci siamo occupati del progetto che qui presentiamo. Giuseppe ed
Alessia hanno partecipato (e vinto) alcuni bandi per startup ma con altre idee progettuali.