Nel progetto dal titolo “Come diagnosticare il Parkinson con un bracciale” viene proposta l’implementazione di un sistema di monitoraggio remoto per la diagnosi della malattia idiopatica di Parkinson, di cui si stima siano affette circa 5 milioni di persone nel mondo. Allo stato attuale la diagnosi del morbo di Parkinson è puramente clinica e viene effettuata mediante l’esecuzione di esami neurologici. Il limite di tali esami è quello di evidenziare la gravità dei sintomi motori solo durante la durata dell’esame stesso, mentre tale gravità può variare notevolmente durante tutta la giornata. Pertanto, al fine di ridurre tale inconveniente si propone di effettuare un monitoraggio a lungo termine del tremore a riposo (ossia il sintomo ritenuto in letteratura più facilmente identificabile), al fine di perseguire una diagnosi della malattia di Parkinson e di monitorarne  l’evoluzione nel tempo. Il principio di funzionamento del sistema di monitoraggio remoto parkinsoniano si basa sulla misurazione del tremore a riposo durante tutti i momenti in cui il paziente si trova nella sua abitazione, mediante l’impiego di un sistema di misura wireless indossabile, configurato come “bracciale”, in grado di inviare, attraverso un link wireless, le informazioni sul tremore rilevate ad un nodo ricevente collegato ad un PC dotato di connessione Internet; mediante tale connessione, i dati vengono inviati ad una postazione remota (ad esempio, situata in un centro medico) ed esaminati da operatori sanitari specializzati, consentendo la valutazione contemporanea di molteplici postazioni domiciliari parkinsoniane. La realizzazione di tale idea consentirebbe di supportare la diagnosi del morbo di Parkinson, con possibilità di impiego lavorativo del personale sanitario per la diagnosi e del personale per realizzare tale servizio e la sua successiva commercializzazione (il costo stimato per una postazione domestica di misura parkinsoniana è pari a 1000 €).