LB2F_082_Dispositivo per la rilevazione dei metaboliti di … in un campione di urine

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Progetto presentato da Antonio di Martino

Quello che emerge da diversi studi effettuati da Enti ed Istituzioni è che l’Italia sta invecchiando. E’ ben noto che con il progredire dell’età
biologica si assiste ad un ’aumento dell’insorgenza di varie patologie tra cui quelle di carattere neurologico e psichiatrico. Tra queste le Demenze
che rappresentano un vero e proprio problema sociale, basta pensare che in Italia ci sono circa 900.000 persone che soffrono di una forma di
demenza, siamo secondi in Europa, nella fascia di età tra 30-99 anni (la maggiore percentuale è rappresentata dagli over 65). Tra gli altri disturbi
di carattere psichiatrico e neurologico che affliggono la popolazione dello stivale spuntano il Disturbo depressivo ( oltre 15.000.000 di italiani) e il
disturbo bipolare (oltre 2 milioni di italiani). Questi ultimi due non sono correlati con l’età ma con diversi parametri sia di tipo ambientale che
genetico.
Alla luce di tali dati è evidente che la tutela della salute mentale e delle persone affette da disturbi o patologie neurologiche e/o psichiatriche è
correlata con lo sviluppo di conoscenze scientifiche, competenze e capacità personali (medici ed altri professionisti), e strumenti nei quali sono
incorporate le conoscenze. Tra questi sono inclusi i dispositivi medici suddivisi in diverse categorie. Una delle categorie che sta acquistando
sempre più importanza a livello diagnostico sono gli IVD ovvero i dispositivi medici diagnostici in vitro (ex. Test di gravidanza, kit per la misura
dell’indice glicemico etc..).
La mia idea si basa su un IVD che ha come target alcune patologie neurologiche e psichiatriche .Nello specifico SDN Detector ovvero (Serotonine
Dopamine Noradrenaline Detector ) è un dispositivo in grado di rilevare la concentrazione dei principali metaboliti urinari di questi tre
neurotrasmettitori, nello specifico l’acido 5-idrossi indoloacetico per la serotonina, l’acido omovanillico per la dopamina e l’acido 3 –metossi- 4-
idrossi mandelico per la noradrenalina. Tale dispositivo funziona su base enzimatica, ovvero specifici enzimi fluorescenti in grado di riconoscere
nello specifico le molecole di interesse vengono immobilizzati su un supporto costituito da una matrice nanopolimerica. Il campione da analizzare
(pochi microlitri di urina) vengono iniettati all’interno del dispositivo e forzati nel passaggio attraverso questa matrice. Le molecole di interesse
andranno a legarsi all’enzima specifico causandone un cambiamento di conformazione (sarà alla base della fluorescenza). In base alla variazione
di intensità di fluorescenza è possibile risalire alla concentrazione dei singoli metaboliti presenti nel campione. La possibilità di poter valutarle
tutti e tre contemporaneamente è data dal fatto che tali enzimi emettono a diverse lunghezze d’onda .I dati vengono elaborati automaticamente
da un software che permette di ottenere i risultati della concentrazione plasmatica dei tre neurotrasmettitori relativi ad uno specifico arco
temporale. Inoltre inserendo i dati ottenuti in un’ opportuno database ,a disposizione del medico curante , in cui vi siano riportate le informazioni
relative al paziente è possibile ottenere un’ andamento realistico dell’evoluzione della patologia e dell’efficacia della terapia farmacologica a cui
quest’ultimo è sottoposto.
La scelta di monitorare mediatori chimici è data dal fatto che il loro squilibrio è alla base di diverse patologie neuro- psichiatriche altamente
invalidanti. Specifici studi suggeriscono che la conoscenza della concentrazione dei metaboliti dei neurotrasmettitori a livello urinario
permetterebbe di monitorare e descrivere lo stato della patologia (Kotzailias et al.2009) ma anche l’efficacia di un trattamento terapeutico e
prevenire e ridurre eventuali effetti collaterali e ricadute.
Tale dispositivo è vero che presenta una tecnologia ben nota e consolidata ma l’aspetto innovativo è dato dal fatto che permette di monitorare
contemporaneamente i tre neurotrasmettitori, in tempi molto brevi e senza l’ausilio di nessun trattamento preliminare del campione. Inoltre può
essere utilizzato più volte al giorno, in base alla necessità del paziente senza dover cambiare nessun componente. Dopo un certo numero di
misurazioni (100-150) il supporto contenete gli enzimi va sostituito. La sostituzione è semplice ed alla portata di tutti ( come cambiare la batteria
di un cellulare) e la parte sostituita verrà rigenerata dall’azienda produttrice . Il dispositivo non presenta nessuna componente tossica o nociva e
anche la componente esterna è costituita da bioplastica, nel caso non vengano rimandati alla ditta per la rigenerazione ma vengano buttati per
errore nel cassonetto dei rifiuti urbani.
Uno dei maggiori problemi ,quando bisogna intraprendere una terapia psicofarmacologica o si è in corso, sono gli effetti collaterali che
l’individuo avverte in maniera non indifferente . E’ vero che tali effetti collaterali andranno ad attenuarsi con il tempo, ma molto spesso il paziente
tende ad abbandonare la cura senza avvertire il proprio medico curante. Quest’ultimo non vedendo risultati positivi è costretto a modificare la dose o addirittura il principio attivo, questo non è altro che un continuo disagio per il paziente il quale assumerà un ’atteggiamento di rifiuto ma
soprattutto non avrà più fiducia sulla terapia farmacologica ed in ultimo sulla figura del suo medico.
A tal proposito SDN Detector rappresenta uno strumento molto valido sia per il medico il quale riuscirebbe a controllare il decorso della patologia
sia a breve (come quando si vuole monitorare la Variazione della pressione del sangue nelle 24h negli ipotesi o ipertesi) che a lungo termine e
dell’efficacia della terapia farmacologica ma anche per il paziente che vedrebbe una riduzione degli effetti collaterali correlati con l’inizio della
terapia o con il suo procedere..
SDNDetector rappresenta anche uno strumento per ottenere un numero considerevole di dati utilizzabili per comprendere meglio le patologie di
interesse (depressione, demenze, disturbo bipolare) ma soprattutto come queste evolvono e come sono relazionate con alcuni parametri
fondamentali come ex. sesso, abitudini di vita, background culturale, stato civile etc…in modo tale da ottenere informazioni utili per lo sviluppo di
nuovi farmaci sempre più specifici e mirati per la persona.