LB2F_022_Vein-detector
Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:
Progetto presentato da: Alessia Capponi e Carlotta Oro, Nobili
L’idea di vein-detector nasce per far fronte ad uno dei problemi più diffusi nella pratica sanitaria quotidiana: la rapida e facile individuazione dell’albero venoso periferico.
Dati recenti illustrano come una buona percentuale di pazienti in stato critico raggiungano il blocco operatorio senza aver avuto un precoce trattamento farmacologico: la difficile, se non impossibile, visualizzazione della vena costringe infatti l’operatore ad attendere l’intervento di un medico, spesso non presente in ambulanza, in grado di accedere al sistema venoso centrale.
Sfruttando l’assorbimento e la riflessione di una certa lunghezza d’onda da parte dell’emoglobina legata, viene mappato su monitor (5x7cm) l’immagine dell’albero venoso presente nella zona interessata; tale monitor è dotato di un comodo sostegno che può essere fissato sull’arto del paziente mediante un bracciale semirigido regolabile che, stretto opportunamente, può essere utilizzato anche come laccio emostatico. Vein-detector è dotato di batteria, ma non è da escludere una futura evoluzione con l’integrazione di micro pannelli che ne consentano l’utilizzo e la ricarica mediante luce solare o artificiale.
Il progetto prevede 3 fasi principali: una prima di ricerca e sperimentazione, il cui obiettivo finale sarà la distribuzione gratuita di prototipi per un periodo di prova; la seconda si occuperà di studiare la risposta del mercato per adattare Vein-detector alle sue necessità; infine si provvederà alla commercializzazione del prodotto.
La Luminetx e la AccuVein hanno prodotto dispositivi simili che risultano validi dal punto di vista applicativo, ma il costo eccesivo (4,000$ - 25,000$) e/o il loro ingombro ne riducono notevolmente la diffusione e l’utilizzo nella maggior parte delle strutture sanitarie. Dunque Vein-detector si inserisce in un mercato in cui la diffusione di progetti concorrenti è molto bassa, ma non assente, che ne diviene fattore di critico di successo: un mercato che conosce il funzionamento ed i vantaggi di un tale dispositivo, ma che non ha le risorse economiche per ottenerlo diviene un enorme bacino di utenza per il nostro progetto, i cui costi sono accessibili anche al singolo operatore.
Non ci sentiamo di escludere futuri sviluppi del dispositivo, quali l’integrazione con sfigmomanometro e la rilevazione dei parametri vitali (pressione, frequenza cardiaca, saturazione) direttamente su monitor.