LB5F_059_cErvical DilatiOn MEasurement by using a mechaTRonic sOlution – EDOMETRO
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Progetto proposto da Margherita Brancadoro e Selene Tognarelli
La dilatazione cervicale è l'indicatore di misura più importante per valutare la progressione naturale del travaglio.
E' prassi, in tutti i punti nascita, affidarsi alla partografia per garantire l’intervento ostetrico più appropriato: il partogramma, introdotto nella pratica clinica da Friedman nel 1954 e perfezionato in seguito da O'Driscoll, Philipott, Studd e dall'Organizzazione Sanitaria Mondiale (WHO), è una curva cervimetrica che mette in relazione la dilatazione cervicale con la durata del travaglio.
Attualmente, il medico effettua la misurazione della dilatazione cervicale in modo totalmente manuale inserendo due dita (l'indice e il medio) attraverso la vagina all'interno della cervice, e aprendole fino a toccare i due lati apposti della struttura anatomica stessa. Tale misurazione è quindi il frutto di una valutazione puramente soggettiva e quindi ricca di errori; considerando che durante lo stesso parto la paziente può essere visitata da diversi operatori, la soggettività della misura rappresenta il problema più importante. La variabilità della misurazione dipende essenzialmente dall'esperienza clinica e dalle capacità propriocettive del medico: studi clinici sull'accuratezza e sull'incertezza "inter-obsever" hanno evidenziato una differenza di valutazione che raggiunge addirittura i 2 cm4. Sulla base di quanto detto, risulta evidente, quindi, l'importanza di una misurazione oggettiva e precisa della dilazione della cervice uterina, rappresentando quest'ultima il parametro di riferimento per l'intera L’idea proposta nasce con l’obiettivo di progettare e realizzare un dispositivo semplice, intuitivo e affidabile che garantisca una valutazione quantitativa e puntuale della dilatazione cervicale durante il travaglio.
L’attenzione del gruppo proponente si è focalizzata sulla ricerca di una soluzione meccatronica per misurare la distanza tra le pareti cervicali. Il dispositivo in esame dovrà, inoltre, avere dimensioni limitate così da non distorcere la cervice uterina durante la misurazione e interferire sia con l’esplorazione vaginale che con il parto stesso. In accordo con le specifiche cliniche e tecnologiche sopra citate, il dispositivo sarà costituito da due “dita sensorizzate” (i.e. sensori di distanza e di contatto) che il medico può indossare senza variare la propria percezione aptica e mantenendo la fisiologica agilità nei movimenti. Il dispositivo potrà essere inserito sotto i tradizionali guanti chirurgici e, quando le dita vengono a contatto con la cervice uterina dilatata, sarà possibile leggere in real-time su un display integrato in un piccolo braccialetto posto al polso del medico, la dilatazione cervicale in maniera precisa e puntuale.
La soluzione proposta, risulterà, quindi intuitiva e di facile utilizzo per il medico, miniaturizzata dal punto di vista ingegneristico e quindi di limitato ingombro sia per il personale medico che per il paziente e a basso costo di fabbricazione. Tale sistema sarà quindi compatibile con l’ambiente ginecologico in cui andrà a operare, risultando facilmente integrabile in una tradizionale procedura ostetrica, e garantirà una misurazione oggettiva ed affidabile, volta a sopperire una reale necessità clinica.
In ultima istanza, il sistema potrà essere utilizzato come riferimento tecnologico durante la gestione di parti complessi e quindi fonte di possibili azioni legali contro l'equipe ginecologica e/o la struttura ospedaliera.