Il melanoma cutaneo è uno dei tumori che causano più decessi e colpisce prevalentemente i giovani adulti: in Italia, nel 2010 ha causato il 5,3% del totale dei decessi neoplastici nei pazienti fino ai 39 anni. Negli Stati Uniti, l’incidenza del melanoma è triplicata negli ultimi trent’anni ed è il quinto tumore più diffuso negli USA e il terzo in Australia. Diversi studi hanno evidenziato la relazione tra l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) e l’incidenza del melanoma: il rischio di sviluppare melanomi aumenta con l’esposizione occasionale al sole e dopo ustioni e scottature. Altri ricercatori hanno suggerito che una moderata e costante esposizione al sole potrebbe prevenire la formazione di melanomi. Infatti, l’esposizione al sole induce un aumento della produzione di melanina e di vitamina D e un ispessimento della pelle. Questo riduce il danno del DNA che, insieme all’immunosoppressione, provocherebbe la carcinogenesi. L’applicazione locale della protezione solare costituisce un filtro efficace per i raggi UV ma riduce sensibilmente la produzione di vitamina D. Per questo, è importante conoscere e monitorare l’esposizione ai raggi UV in tempo reale, per consentire un’adeguata protezione dal sole garantendo al contempo la produzione di vitamina D. Il mio progetto consiste nello sviluppo di un sensore di raggi UV compatto e indossabile che, attraverso dei segnali luminosi, indica l’indice UV monitorato in ogni istante. Il sensore può anche essere connesso ad un’applicazione su dispositivo mobile per fornire maggiori informazioni, come ad esempio la quantità di UV immagazzinata nei giorni precedenti. Dai dati su fenotipo, Sun Protection Factor (SPF) della protezione solare, posizione geografica, temperatura e indice UV misurato, l’applicazione può dare indicazioni e consigli sulla lozione solare e altre misure protettive. Questo sistema permette così di prevenire la formazione di melanomi, consentendo un ‘esposizione al sole sicura e personalizzata