LB1W_038_Misuratore di glicemia non invasivo
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Progetto proposto da: Angelo Sgura
L’idea proposta consiste nel progettare un misuratore di glicemia (glucometro) non invasivo. I malati di diabete devono misurarsi spesso la quantità di zuccheri (glicemia) presente nel sangue (fino a 7 volte al giorno). Questo dato è fondamentale per vedere la risposta alla terapia (ipoglicemizzanti o insulina) e per modificare il proprio regime alimentare.
I misuratori di glicemia funzionano con un piccolo campione di sangue venoso che il paziente si auto preleva attraverso un pungidito. Questa procedura è dolorosa, deve essere eseguita con attenzione in un luogo pulito, provoca un disagio sociale al malato che deve allontanarsi dalle attività che sta svolgendo, è molto dispendiosa per il sistema sanitario.
L’idea proposta è quella di progettare un dispositivo portatile, di dimensioni e costo ridotti, che possa calcolare il valore della glicemia in modo non invasivo, ovvero senza dover prelevare un campione di sangue.
Il progetto è orientato a verificare se vi è correlazione fra il valore di glicemia ed altri parametri che possono essere già calcolati in modo non invasivo come ad esempio la salutazione di ossigeno (SpO2).
Al momento non esiste nessuna apparecchiatura che effettua la misurazione del livello glicemico senza invasività.
La realizzazione di un dispositivo di misura della glicemia non invasivo, inteso come un dispositivo che possa fornire un valore di glicemia accettabile senza entrare in contatto diretto con il sangue o un liquido organico, rivoluzionerebbe alcuni aspetti legati al monitoraggio dei pazienti diabetici. Tale dispositivo introdurrebbe anche molti vantaggi nei reparti ospedalieri.
Il primo elemento innovativo è da ritrovarsi nell’enorme beneficio per il paziente non più sottoposto, più volte al giorno, a procedure dolorose che provano un profondo disagio psicologico. La misurazione della glicemia sarebbe facilitata ed effettuabile in qualsiasi luogo senza dover prestare particolare attenzione alle condizioni igieniche. Tale facilitazione permetterebbe di poter misurare il livello glicemico più spesso che con i misuratori attuali e quindi di tarare più efficacemente le terapie mediche. Terzo elemento, legato ai primi due, è la riduzione del costo del welfare per i pazienti diabetici. Tale risparmio è sia riconducibile ad un trattamento più efficace con conseguente minori ospedalizzazioni e cure sia direttamente legato al non utilizzo di materiale monouso per la determinazione della glicemia. Il numero di pazienti eleggibili all’utilizzo del glucometro non invasivo, centinaia di migliaia solo in Italia, permetterebbero, a regime, un basso costo di produzione.
I benefici per la città sono quelli di poter migliorare la qualità della vita per tutti i diabetici residenti (4,5% della popolazione) oltre a diminuire i costi per il servizio sanitario regionale. Il costo medio di una determinazione glicemica è attualmente pari ad 1€ ca. Tale valore, calcolato su una media di 4 misurazioni/die per 365 giorni porta ad un costo annuo superiore ai 1.000,00€ per paziente. La realizzazione di un dispositivo dal costo contenuto permetterebbe un beneficio economico molto rilevante.
Milano potrebbe anche essere la città pilota di un progetto per il monitoraggio non invasivo della glicemia nelle farmacie. La misurazione non invasiva della glicemia potrebbe essere condotta su larga scala nelle farmacie e/o in alcuni centri ospedalieri del capoluogo. L’individuazione precoce di una patologia permetterebbe una migliore qualità della vita ed un’attesa di vita superiore. Il diabete, se scoperto all’esordio, permette di essere meglio controllato dalle terapie e di non provocare danni a tutti gli organi.