LB9F_006_SuShrimps

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Progetto proposto da Federico Ferraro

 

La richiesta di gamberi nei mercati internazionali è aumentata negli ultimi anni e a causa dell’insufficienza del pescato, l’acquacoltura si è sviluppata come soluzione alternativa. Questa pratica comporta però la distruzione di ecosistemi per la costruzione delle vasche e l’installazione delle reti necessarie. Inoltre, al fine di mantenere in buone condizioni le colture, anche quando la densità degli organismi sale vertiginosamente, vengono

utilizzate molte sostanze chimiche. Residui di queste sono poi rinvenibili nelle carni portate sul mercato, arrivando fino al consumatore, e negli effluenti degli allevamenti, misti al mangime scartato e alle feci degli animali, determinando un ulteriore impatto negativo sull’ambiente circostante. In America Latina e Asia, dove questo allevamento è popolare e da cui questi animali vengono esportati anche nel nostro paese, il precario equilibrio tra la spinta economica dei paesi emergenti e la manchevole legislazione ivi in atto, aggrava i problemi di cui sopra. Un ulteriore preoccupante dato è la stima che la produzione di un chilo di gamberi determina una emissione di gas serra 10 volte superiore a quella necessaria per la produzione di un chilo di carne.

È necessario quindi individuare una nuova strategia produttiva più sostenibile. La soluzione proposta è la produzione delle carni dei gamberi in vitro, una alternativa già proposta anche per le carni di mammifero e di pesci e che è sempre più vicina ad essere una realtà commerciale.

 

Shrimp demand in international markets has increased in recent years and due to insufficient catch, aquaculture has developed as an alternative solution. However, this practice involves the destruction of ecosystems for the construction of tanks and the installation of the necessary networks. Moreover, in order to keep the crops in good condition, even when the density of the organisms rises dramatically, they come use many chemicals. Residues of these are then found in the meat brought to the market, reaching the consumer, and in the effluents of the farms, mixed with the discarded feed and animal faeces, causing a further negative impact on the surrounding environment. In Latin America and Asia, where this breeding is popular and from which these animals are also exported to our country, the precarious balance between the economic thrust of emerging countries and the lacking legislation in force there, aggravates the above problems. A further worrying fact is the estimate that the production of a kilo of shrimp determines a 10 times higher emission of greenhouse gases than is necessary for the production of a kilo of meat.

It is therefore necessary to identify a new, more sustainable production strategy. The proposed solution is the production of in-vitro shrimp meat, an alternative already proposed for mammal and fish meat and which is increasingly close to being a commercial reality.