Il consumatore medio, appena entrato in supermercato, si trova di fronte a una proposta così diversificata che lo porta a smarrirsi nella scelta.
Propongo allora di introdurre la figura del biologo nutrizionista nei punti vendita aderenti, in modo da accompagnare il consumatore verso un acquisto più responsabile e informato. Con frequenza da concordare si installa una postazione gestita da questa nuova figura lavorativa, che ha il compito di rispondere alle domande del cliente. Ad esempio: Sull’etichetta compaiono nomi incomprensibili? L’esperto di turno spiegherà con parole semplici le caratteristiche di ciascun ingrediente. Il supporto del biologo nutrizionista avverrà solo su sollecitazione da parte del cliente, in modo da non risultare invadente o compromettente nella scelta libera ed autonoma dell’acquirente.
Le indicazioni dell’esperto non faranno distinzioni fra una marca o l’altra di prodotti, ma solo sugli ingredienti presenti in essi.
Il nutrizionista non eseguirà nessun tipo di dieta (servono infatti esami molto più approfonditi), limitandosi a indicare le proprietà benefiche (o dannose) dell’alimento. 
L’esperto in alimentazione è in grado di interagire direttamente col cliente creando un clima di empatia e di fiducia reciproca che porterebbe il consumatore ad interessarsi maggiormente riguardo a cosa sta davvero acquistando.