LB6P_020_Spugna d’argilla

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

Progetto proposto da Francesco Viglietta

 

L’innovazione che vado a proporvi va a contrastare il serio e sempre più attuale problema della mancanza di acqua per l’agricoltura che, in alcuni casi, sta portando alla desertificazione di interi territori italiani ed anche europei. Sta infatti appena terminando uno degli inverni con meno precipitazioni di sempre: nel mese di Gennaio sono caduti in Italia i millimetri di pioggia medi del mese di Agosto. In più le principali scorte naturali di acqua del nostro Paese, i fiumi, sono ai minimi storici. Questo si ripercuoterà inevitabilmente, come da allarme lanciato da Coldiretti, in raccolti molto esigui e perdite di efficienza nonché mancati guadagni per il settore agricolo dell’ordine di centinaia di milioni di euro. Quel che si propone è l’applicazione di una particolare emulsione di acqua e argilla direttamente nel terreno, come se si innaffiasse. Una volta imbevuto di questo mix il terreno sarà in grado di trattenere enormi quantità di liquidi e grazie al reticolo che si formerà, simile ad una roccia molto leggera e porosa, le radici delle piante saranno in grado di sfruttare ed assorbire al meglio i nutrimenti del terreno senza bisogno di irrigazione. Si prevede di ridurre il fabbisogno idrico della metà e di aumentare il raccolto di almeno tre volte con una quantità di acqua pari al 75% del normale. Beninteso ciò sarà implementabile sia in territori tipici italiani ma soprattutto andrà a migliorare drasticamente le rese agricole dei paesi africani intorno al deserto del Sahara, in Sud America o in Asia. Si puòquindi considerare come un metodo vincente per combattere la povertà e permettere alle popolazioni più svantaggiate di avere un proprio settore agricolo forte sfruttando efficacemente l’acqua e risparmiandola per usi civili e sanitari: è ben noto quanto al momento siano preoccupanti le conseguenze date dalla scarsità d’acqua su più di 1 miliardo di persone sparse nel Mondo. Si vuole specificare sin da subito che questo trattamento è adatto sia a terreni sabbiosi (dal 70 al 90%) sia per terreni più fertili (con quantità di limo oscillante tra il 10 ed il 40%): vaste aree del nostro Paese potrebbero beneficiare di questa innovazione. L’altro lato della medaglia è dato dai profitti crescenti a cui andrebbero incontro le imprese attive nella produzione di ortaggi, frutta, allevamenti, preparati per cucinare e similari presenti in tutto il Mondo. Si tratta quindi di una innovazione che permette di mitigare gli effetti della crescente siccità adattando il settore agricolo con minori pretese di acqua lasciando invariate le rese. Se in un futuro non molto lontano vogliamo riuscire a dare da mangiare e da bere a tutti e  7 miliardi di persone che vivono sulla Terra (9 miliardi nel 2050..) dobbiamo assolutamente fare affidamento su tecnologie del genere.