LB3P_131_Bio-Syn.Gas

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

Progetto proposto da: Vincenzo Cacciatore

 

L’idea alla base del seguente progetto è quella di utilizzare in modo complementare due tecnologie  sostenibili: la digestione anaerobica (DA) e la gassificazione di sottoprodotti agrozootecnici. Il fine è quello di produrre energia elettrica e termica a basso impatto ambientale da risorse rinnovabili prodotte in abbondanza sul territorio della provincia milanese.Il processo inizia con la DA dei sottoprodotti agrozootecnici con la quale i microrganismi anaerobi convertono la componente facilmente fermentescibile delle biomasse in biogas, intaccando limitatamente le fibre lignocellulosiche tipiche dei substrati vegetali. Il biogas ottenuto è utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica (cogenerazione), mentre la biomassa residua (digestato) viene separata in una frazione liquida ed in una solida. Utilizzando parte del calore prodotto dalla cogenerazione (oltre i 500°C) quest’ultima frazione viene essiccata, riducendone lo spazio occupato e recuperandone l’umidità e l’azoto residui. Attualmente, in questo modo, molte aziende ottengono un composto con ridotto carico inquinante, facilmente gestibile anche nelle aree ZVN (Zone Vulnerabili da Nitrati). Questo presenta un’umidità inferiore al 10% ed è costituito da particelle di dimensioni molto ridotte, e di ridotto valore economico. La mia proposta, quindi, è quella di creare una filiera dedicata, capace di valorizzare energeticamente ed economicamente il separato solido essiccato, destinandone una quota parte alla gassificazione. Quest’ultima ne sfrutterebbe in modo ottimale la composizione (fortemente lignocellulosica e povera di umidità) e la pezzatura ridotta, producendo syngas e, quindi, ulteriore energia elettrica e termica. Questo progetto, inoltre, sfrutterebbe l’elevata concentrazione di impianti di DA già presenti sul territorio (in Lombardia è concentrato il 40% circa degli impianti nazionali di DA) e consentirebbe di ridurre il deficit energetico regionale che, secondo dati Terna (2011) ammonterebbe al 32,7%.